L'Istituto zooprofilattico sperimentale del Mezzogiorno (Izsm), con sede centrale in Portici (NA), è uno dei 10 Istituti Zooprofilattici presenti in Italia.
L'Izsm è un ente sanitario di diritto pubblico dotato di autonomia gestionale, tecnica ed amministrativa, che opera nell'ambito del Servizio sanitario nazionale, in materia di igiene e sanità pubblica veterinaria, quale strumento tecnico-scientifico dello Stato e delle Regioni Campania e Calabria, con sezioni periferiche in quasi tutte le Province.
L'Izsm costituisce un supporto tecnico-scientifico ed operativo per lo sviluppo di azioni di polizia veterinaria,
per l'attuazione di piani di profilassi, risanamento ed eradicazione di malattie di animali domestici e selvatici, per azioni di difesa sanitaria e di miglioramento delle produzioni animali e per la farmacosorveglianza veterinaria, in stretta collaborazione con i Servizi veterinari delle aziende sanitarie locali.
L'Istituto zooprofilattico sperimentale del Mezzogiorno (Izsm) ha nel controllo degli alimenti una delle sue attività più significative.
È in questo contesto che il Dipartimento di Ispezione alimenti svolge un ruolo determinante nel garantire il rispetto dei requisiti di sicurezza ed igienicità degli alimenti e dei mangimi. Esso assicura non solo la ricerca dei principali agenti patogeni, sia batterici che virali trasmissibili con gli alimenti, ma anche l’individuazione delle tossine d’origine batterica, la valutazione della qualità del latte destinato all’alimentazione o alla caseificazione, l’individuazione di frodi di carattere annonario, nonché attività di studio e di ricerca in collaborazione con altri Izs, Università ed enti di ricerca.
Il Dipartimento è, inoltre, sede d’esecuzione unica, per le Regioni Campania e Calabria, della ricerca sugli alimenti e i mangimi degli Organismi Geneticamente Modificati (OGM), del glutine nei prodotti per celiaci, della tipizzazione sierologica e caratterizzazione molecolare dei ceppi di Salmonella isolati sia in ambito ospedaliero che zootecnico, degli allergeni nei cibi e nelle bevande e della presenza di residui d’origine animale nei mangimi.
Ogni anno vengono svolti oltre 40.000 esami, di questi la gran parte conseguono all’applicazione dei Piani integrati regionali di controllo.
Non di rado giungono presso i nostri laboratori campioni provenienti da merci sotto vincolo o sequestro per i quali la rapidità d’analisi diventa nevralgica. In queste situazioni, come in altre quali tossinfezioni, emergenze sanitarie o allerta, l’utilizzo dei metodi microbiologici tradizionali non coincide con le esigenze di risposte in tempi celeri.
La possibilità, quindi, di fruire di metodi rapidi, che comunque rispondano ai criteri sanciti dal regolamento CE 882/2004, è d’estrema utilità. In molti casi questi non sono utilizzati come metodi alternativi alle procedure microbiologiche tradizionali, bensì come metodi di screening, che consentono di refertare rapidamente i campioni negativi e di avvertire l’ente campionatore in merito ai campioni sospetti, per i quali si procede sempre alla conferma tramite l’isolamento del patogeno.
Per alcuni rilievi, il metodo molecolare non necessita di prove di conferma (NoV, HAV ecc.).
L’utilizzo di metodi molecolari nella routine del laboratorio implica, chiaramente, la possibilità di disporre non solo delle apparecchiature necessarie (cappe dedicate, termociclatori, biofotometri ecc.), ma anche degli spazi minimi essenziali per la corretta gestione dei protocolli in PCR, che prevedono aree separate almeno per la preparazione delle mix di reazione, per l’estrazione degli acidi nucleici e l’ampificazione.
D’altro canto, però, i vantaggi ottenuti dall’implementazione di questi metodi diagnostici rendono marginali i problemi d’organizzazione degli spazi nei laboratori.
Il Dipartimento di Ispezione alimenti, dopo aver valutato in maniera comparativa alcuni metodi molecolari presenti sul mercato, si è orientato verso quelli provvisti di studi di validazione primaria. Ciò, difatti, consente di accreditare il metodo senza sforzi eccessivi, in termini d’utilizzo di risorse sia umane che di budget.
I metodi molecolari accreditati
Attualmente sono accreditati presso questo dipartimento i seguenti metodi molecolari:
· ricerca del virus dell’epatite A e dei Norovirus nei molluschi ed e NoV in MEL - POMIAC01.002;
· metodi per lo screening OGM e metodi di screening per la ricerca di alcuni patogeni quali:
- iQ-Check L. monocytogenes - AFNOR BRD07/10-04/05 (BIO-RAD);
- iQ-Check Salmonella spp. - AFNOR BRD07/06-07/04 (BIO-RAD);
- iQ-Check E.coli O157:H7 - AFNOR BRD 07/10-04/05(BIO-RAD).
I vantaggi dei metodi rapidi
Poter disporre di metodi rapidi ha consentito al Dipartimento di assicurare l’esecuzione di tutte le analisi microbiologiche programmate nel Piano regionale dei Controlli, cosa che non sarebbe stata altrimenti possibile.
La presenza sul mercato di sistemi che accelerano ulteriormente le fasi pre-PCR o consentono di automatizzare diversi step del processo analitico rende le metodiche di cui trattiamo sempre più attraenti. Difatti, in questo modo, si possono accelerare ulteriormente i tempi di risposta, consentendo contemporaneamente di offrire al consumatore un prodotto sicuro senza però andare a discapito del produttore con inutili lungaggini analitiche.
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