Il tema della sostenibilità è centrale nel nuovo Codice degli Appalti, introducendo importanti novità nelle regole per gli approvvigionamenti della Pubblica Amministrazione.
Il decreto legislativo 18 aprile 2016, n. 50 promuove, infatti, un attento processo di qualifica dei fornitori, valorizzando gli aspetti di tutela dell'ambiente, della salute dei lavoratori e della responsabilità sociale delle imprese, oltre ai consueti aspetti di qualità e sicurezza.
Con l'obiettivo di rendere più virtuosi gli impatti della Pubblica Amministrazione nei propri processi di acquisto, sono premiati diversi criteri di sostenibilità di prodotti e servizi implementati dalle aziende. Prima fra tutte, la certificazione ISO 14001 per i Sistemi di Gestione ambientale.
L'attenzione posta agli aspetti ambientali è in accordo anche con le disposizioni del decreto legislativo 221/2015, il cosiddetto Collegato Ambientale. Le stazioni appaltanti dovranno inserire nei bandi i Criteri ambientali minimi (Cam), relativamente ai prodotti e ai servizi oggetto dei bandi stessi.
L'articolo 93 del nuovo Codice degli Appalti prevede, inoltre, meccanismi di riduzione dell'importo delle fideiussioni per gli operatori economici in possesso di certificazioni, favorendo le aziende attente alla gestione ambientale. Strumenti gestionali a disposizione delle imprese e premiati dal Codice sono, ad esempio, i Sistemi di Gestione ambientale conformi alle norme EMAS ed ISO 14001, il tema del risparmio e dell'efficientamento energetico, anche grazie alla certificazione UNI CEI EN ISO 50001, e le impronte climatiche o carbon footprint di prodotto, ai sensi della norma UNI ISO/TS 14067.
Il nuovo Codice, pertanto, oltre a ribadire l'importanza - l'obbligo in alcuni casi - della certificazione in conformità allo standard ISO 9001 (Sistemi di Gestione per la Qualità) per i soggetti che intendano partecipare a gare di appalto, riconosce un importante valore alle valutazioni di conformità sotto accreditamento, prima fra tutte la norma ISO 14001.
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