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Antibiotico-resistenza in UE, pubblicato rapporto 2018 Efsa-Ecdc

Fonte: Efsa
Data: 11/03/2020


Salmonella e Campylobacter stanno diventando sempre più resistenti alla ciprofloxacina, uno degli antibiotici di elezione per il trattamento delle infezioni causate dai questi due batteri. È la conclusione cui è giunto l'ultimo rapporto sull'antibiotico-resistenza nelle zoonosi pubblicato dal Centro europeo per la Prevenzione e il Controllo delle Malattie (Ecdc) e dall'Efsa, che presenta anche alcune tendenze positive nel settore animale.

I dati più recenti tratti dall'uomo, dagli animali e dagli alimenti evidenziano che una grande percentuale di batteri del genere Salmonella sono multifarmaco-resistenti (ovvero resistenti a tre o più antibiotici). Nell'uomo è comune la resistenza alla ciprofloxacina, soprattutto per alcuni tipi di Salmonella, e la resistenza alla coprofloxacina ad alte concentrazioni è aumentata complessivamente dall'1,7% (nel 2016) al 4,6% (nel 2018). Quanto al Campylobacter, 16 Paesi su 19 riferiscono percentuali molto o estremamente alte di resistenza alla ciprofloxacina.

Elevate percentuali di resistenza alla ciprofloxacina sono riferite anche nei batteri Salmonella ed Escherichia coli da pollame. La ciprofloxacina appartiene ai fluorochinoloni, una classe di antibiotici definiti di rilevanza essenziale per l'uso nell'uomo. Se i fluorochinoloni perdessero efficacia, l'impatto sulla salute umana potrebbe essere rilevante.

Resta però bassa la resistenza congiunta (resistenza simultanea a due antibiotici di fondamentale importanza) ai fluorochinoloni associati alle cefalosporine di terza generazione in Salmonella e ai fluorochinoloni associati ai macrolidi in Campylobacter.

Quanto al 2018 il rapporto elenca casi sporadici di infezioni da Salmonella nell'uomo resistenti ai carbapenemi, una classe di antibiotici di ultima istanza.

"È preoccupante trovare resistenza ai carbapenemi nei batteri veicolati da alimenti nell'UE. Il modo più efficace per prevenire la diffusione di ceppi batterici resistenti ai carbapenemi è quello di continuare a eseguire le procedure di screening e rispondere prontamente ai casi con positività accertata: l'Ecdc sta lavorando con gli Stati membri dell'UE e con l'Efsa, applicando l'approccio "Salute unica globale", per migliorare la diagnosi precoce e il monitoraggio, nel tentativo di combattere la minaccia persistente di infezioni zoonotiche resistenti agli antibiotici", ha affermato il direttore scientifico dell'Ecdc, Mike Catchpole.

Il rapporto comprende anche indicatori chiave dei risultati che aiutano gli Stati membri dell'UE a valutare i propri progressi nella riduzione dell'uso degli antibiotici e nella lotta all'antibiotico-resistenza.

Nel periodo 2014-2018 l'indicatore di sintesi della suscettibilità a tutti gli antibiotici negli animali destinati alla produzione alimentare è aumentato per l'Escherichia coli in quasi un quarto degli Stati membr. Si tratta di uno sviluppo positivo in quanto significa che in questi Paesi, in caso di necessità, le terapie con antibiotici avrebbero maggiori probabilità di successo. Durante il periodo 2015-2018 è stata inoltre rilevata la tendenza a una riduzione della presenza di β-lattamasi a spettro esteso (ESBL) o di Escherichia coli produttore di AmpC in circa il 40% degli Stati membri. Ciò è importante poiché l'ESBL-AmpC produttore di Escherichia coli è responsabile di infezioni severe nell'uomo.

Per quanto riguarda gli antibiotici di ultima istanza, la resistenza alla colistina non è risultata comune in Salmonella e in Escherichia coli, mentre Escherichia coli produttore di carbapenemasi non è stato rilevato né in polli da carne né in tacchini né nel pollame.

"I risultati positivi negli animali da produzione alimentare sono incoraggianti perché sono segno di miglioramento; dobbiamo tuttavia indagare ulteriormente sulle ragioni di questo cambiamento. La resistenza agli antibiotici è una grave minaccia per la salute pubblica e animale mondiale, che richiede un'azione mondiale", ha affermato il direttore scientifico dell'Efsa, Marta Hugas.

In molti Paesi la diminuita resistenza nell'uomo all'ampicillina e alle tetracicline per Salmonella Typhimurium è un'altra tendenza incoraggiante osservata nel periodo 2013-2018.