Due europei su cinque s'interessano attivamente alla sicurezza degli alimenti e solo uno su cinque afferma di ritenerla la preoccupazione principale nello scegliere il cibo. Per la maggior parte degli europei è solo uno dei tanti fattori che, insieme al prezzo, al gusto, alla componente nutrizionale e all'origine dell'alimento, influenzano le abitudini e scelte alimentari.
Sono queste alcune delle tante informazioni emerse da un nuovo sondaggio Eurobarometro curato dall'Efsa, i cui risultati sono stati pubblicati in occasione della prima Giornata mondiale della sicurezza alimentare, festeggiata venerdì scorso.
"Sono passati quasi 10 anni dall'ultimo sondaggio a dimensione europea condotto su questo tema - ha affermato il direttore esecutivo dell'Efsa, Bernhard Url - In questo lasso di tempo la società è molto cambiata e si è evoluto anche il modo in cui produciamo e consumiamo cibo".
Tre le questioni che preoccupano maggiormente gli europei troviamo l'uso improprio di antibiotici, ormoni e steroidi negli animali da allevamento (44%), i residui di pesticidi negli alimenti (39%) e gli additivi alimentari (36%).
Queste erano anche tra le principali preoccupazioni segnalate dal sondaggio Eurobarometro del 2010 sulla sicurezza alimentare.
La fiducia nelle autorità nazionali (60%) e nelle istituzioni dell'Unione europea (58%) è piuttosto elevata e in linea con i risultati del 2010. Il rapporto evidenzia, però, che gli europei hanno una comprensione piuttosto limitata del funzionamento del sistema di sicurezza alimentare dell'UE.
Come nel 2010 è la televisione la principale fonte di informazioni sui rischi da alimenti per sette su dieci europei. Tuttavia, mentre un maggior numero di giovani si rivolge ai social media dopo la televisione (45% di quelli tra i 15 e i 24 anni), gli anziani scelgono fonti tradizionali come i giornali (46%) e la radio (30%).
Lo studio ha comunque rivelato notevoli differenze tra i Paesi dell'UE, catturate in dettaglio nel rapporto e riassunte per tutti i 28 Stati membri dell'UE in apposite schede informative (disponibili in inglese e nelle lingue locali).
I fattori più importanti per gli europei nell'acquisto degli alimenti sono la provenienza (53%), il costo (51%), la sicurezza alimentare (50%) e il gusto (49%). Il contenuto nutrizionale è leggermente meno importante (44%), mentre etica e convinzioni personali sono al posto più basso (19%).
Due terzi degli europei (il 66%), infine, ha cambiato le proprie abitudini di consumo dopo aver ricevuto informazioni su un rischio alimentare: per il 33% la variazione è stata permanente, mentre per il restante 33% solo per un po' di tempo.