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Pesce: esame dei benefici rispetto ai rischi attraverso vari scenari

Fonte: EFSA
Data: 22/01/2015


Il modo più efficace affinché il consumo di pesce sia benefico per la salute, riducendo al tempo stesso i rischi posti da un’eccessiva esposizione al metilmercurio, è limitare il consumo di specie ittiche con un elevato contenuto di metilmercurio. È questa la principale conclusione di una dichiarazione scritta pubblicata dall’EFSA sui rischi e i benefici di pesci e molluschi.
L’EFSA raccomanda ai singoli Stati membri di esaminare i modelli nazionali di consumo di pesce e di valutare il rischio per i diversi gruppi della popolazione che superano i livelli di sicurezza del metilmercurio, pur fruendo dei benefici per la salute derivanti dal consumo di pesce. Ciò vale in particolare per i Paesi in cui le specie di pesci/molluschi con un elevato contenuto di mercurio (tra cui il pescespada, il luccio, il tonno e il nasello) vengono consumate con regolarità.
Per la difficoltà di generalizzare il problema sull’intero continente – a causa delle marcate differenze nella percentuale di persone che consumano pesce, nelle specie di pesce/molluschi incluse nella dieta e nel quantitativo medio di pesce consumato dalle varie fasce di età in Europa – l’EFSA ha elaborato alcuni scenari che forniscono un quadro della situazione in diversi Paesi.
Tali scenari evidenziano che in alcuni Paesi determinati gruppi della popolazione (bambini molto piccoli e bambini di età compresa tra i 3 e i 10 anni) hanno raggiunto la soglia di sicurezza o la dose settimanale tollerabile (TWI) per il metilmercurio prima di avvicinarsi ai livelli di assunzione che apportano un beneficio nutrizionale. L’EFSA pertanto conclude che:
nei bambini, compresi quelli molto piccoli, e nelle donne in età fertile, i benefici nutritivi del pesce devono essere ricercati aumentando il consumo di specie contenenti bassi livelli di metilmercurio;
per proteggere il feto dagli effetti avversi del metilmercurio sullo sviluppo neurologico, le donne in età fertile non devono superare la dose settimanale tollerabile;
poiché il cervello continua a svilupparsi anche dopo la nascita, i bambini regolarmente esposti al metilmercurio in quantità superiori alla dose settimanale tollerabile devono essere considerati a rischio di sviluppare gli effetti neurotossici causati dal metilmercurio.
Informazioni generali
La dichiarazione del comitato scientifico dell’EFSA mette a confronto i benefici del consumo di pesce/molluschi (utilizzando come esempio di sostanza benefica gli acidi grassi polinsaturi omega-3 a catena lunga, LCPUFA) con i rischi posti dalla presenza di metilmercurio nel pesce e nei molluschi, in relazione al numero di porzioni di pesce consumate alla settimana.
Il documento tiene conto di due precedenti pareri scientifici dell’EFSA che esaminavano, rispettivamente, i rischi del mercurio e del metilmercurio negli alimenti e i benefici per la salute di pesce/molluschi. Il primo parere definiva una dose settimanale tollerabile per il metilmercurio di 1,3 mg per kg di peso corporeo; il secondo raccomandava un consumo settimanale di pesce compreso tra 1-2 porzioni e 3-4 porzioni per ottenere benefici sulla salute quali, rispettivamente, un migliore sviluppo neurologico nei bambini e una riduzione del rischio di coronaropatie negli adulti.
Come sono stati elaborati gli scenari?
Gli scenari sono stati elaborati per gruppi diversi della popolazione (quali bambini molto piccoli, adolescenti e adulti), tenendo conto delle specie di pesci/molluschi e delle dimensioni delle porzioni tipicamente consumate da questi gruppi in vari Stati membri, oltre che della conseguente esposizione al metilmercurio e dell’assunzione di LCPUFA.
Successivamente, è stato calcolato il numero di portate di pesce/molluschi alla settimana che un determinato gruppo della popolazione dovrebbe consumare per raggiungere la dose settimanale tollerabile di metilmercurio e il valore dietetico di riferimento (DRV) per gli LCPUFA.