La legge 1° dicembre 2023, n. 172, che stabilisce il divieto di importare, produrre in Italia ed esportare cibi o mangimi costituiti, isolati o prodotti a partire da agricoltura cellulare o tessuti derivanti da animali vertebrati nonché di richiamare nomi di prodotti di origine animale in etichetta e pubblicità di alimenti di diversa natura (il cosiddetto "meat sounding"), è fallita a Bruxelles, per violazione della direttiva "Tris" (Technical Regulations Information System).
La direttiva (UE) 2015/1535 prescrive, infatti, agli Stati membri la notifica preliminare alla Commissione europea di ogni progetto di norma tecnica nazionale che possa incidere sulla produzione e commercializzazione delle merci e la fornitura di alcuni servizi nel mercato dell'Unione. A seguito della notifica, l'iter legis deve venire sospeso per un periodo di almeno tre mesi, il cosiddetto "standstill period", che la Commissione può estendere fino a un anno.
Tuttavia, il governo italiano:
• il 27 luglio 2023, ha eseguito una prima notifica a Bruxelles del disegno di legge da cui poi è originata la legge 1° dicembre 2023, n. 172;
• ha raccolto una serie di osservazioni sull'illegittimità di tale disegno;
• ha quindi ritirato la notifica anzidetta, il 30 ottobre 2023, con motivazioni non note;
• successivamente ha presentato una seconda notifica, il 1° dicembre 2023, il giorno stesso della pubblicazione in Gazzetta Ufficiale della legge.
Il 29 gennaio, la Commissione ha perciò chiuso la notifica, annotando la violazione della direttiva TRIS, e in particolare dell'articolo 9, invitando l'Italia a informarla del seguito, "anche alla luce della pertinente giurisprudenza della Corte di Giustizia", secondo cui le norme nazionali adottate in violazione dello "standstill period" sono prive di valore giuridico.