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  • Il successo inizia dalla qualità - TESTO

 

Un marchio per la valorizzazione del suino nero italiano

Fonte: Filiera Medeo
Data: 24/05/2023


Tutela della purezza di cinque razze autoctone e benessere psico-fisico dell'animale garantito rispettandone l'indole con l'allevamento all'aperto, quasi sempre allo stato brado, che permette ai suini di essere liberi di nutrirsi senza Ogm e senza antibiotici, possibilmente dalla nascita. Sono queste le caratteristiche del marchio collettivo "Re nero 100% puro suino nero Italiano", approvato dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy e presentato l'11 maggio scorso a Tuttofood.
La rete nazionale del suino nero italiano, con capofila la Filiera Madeo, coinvolge 15 imprese, tra allevatori e trasformatori, presenti in sette regioni: Emilia-Romagna, Toscana, Campania, Puglia, Basilicata, Sicilia e Calabria. Oltre 15.000 capi tra Suino nero di Calabria, Nero dei Nebrodi, Casertana, Cinta senese e Mora romagnola, per un fatturato che supera i 60 milioni di euro, di cui 40% export. A certificare la qualità e la genuinità dei prodotti è Agroqualità, ente certificatore del gruppo Rina e del Sistema camerale italiano.
"Garantiamo al consumatore la purezza delle razze autoctone di suino nero, un patrimonio italiano che rischiava di perdersi e che grazie all'aggregazione e alla filiera riusciamo a valorizzare, anche sui mercati internazionali - ha dichiarato Anna Madeo, presidente di Filiera Madeo -. I nostri suini sono allevati con un'alimentazione a km zero con radici, erbe e olive a cui poi integriamo cereali di filiera corta come grano, orzo, favino e verdura di stagione. Tutto ciò ci permette di realizzare prodotti di alta qualità che premiano gli sforzi dei nostri allevatori, custodi dei nostri territori. L'innovazione riguarderà anche il packaging con l'utilizzo di materiali innovativi e riutilizzabili come, ad esempio, l'Apepak, panno in cotone e cera d'api biologica".
"Gli allevamenti della rete nazionale del suino nero italiano - ha aggiunto Francesco Bongiovanni, direttore dell'ufficio "Valorizzazione biodiversità animale" del Ministero dell'Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste - potranno decidere l'adesione al Sistema di Qualità nazionale Benessere animale (Sqbna), che prevede l'adozione volontaria da parte degli allevatori di un disciplinare di produzione caratterizzato da una serie di impegni (i requisiti di certificazione sono in corso di predisposizione) che vanno oltre i pertinenti limiti minimi di legge e che prendono a riferimento la sanità animale, la biosicurezza, la gestione dell'intera fase allevatoriale e le emissioni nell'ambiente. Gli operatori del settore primario e quelli della filiera, ottenuta la certificazione, potranno quindi utilizzare le informazioni previste dal Sqnba per contraddistinguere e valorizzare sia gli animali sia i prodotti provenienti da allevamenti conformi al sistema".