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Riforma ‘Caselli’. A rischio senza Pm e giudici specializzati

Indispensabile una riorganizzazione della macchina giudiziaria italiana.

Autori: Carlo e Corinna Correra
Fonte: rivista "Alimenti&Bevande" n. 2/2016
Data: 15/03/2016


Il 2016 potrebbe essere un anno di svolta per la disciplina del settore dei reati alimentari se il legislatore non vorrà sciupare l’interessante lavoro, peraltro ancora in corso, della Commissione cosiddetta “Caselli” (dal nome del noto magistrato che la presiede) per una normativa penale “speciale” per il contrasto dell’agropirateria. Normativa le cui Linee guida, già approntate dalla Commissione, sono ormai state da più parti divulgate nel recente finale del 2015.
È dunque in arrivo un importante lavoro di “ri-sistemazione” di vecchie ipotesi di reato, quelle del codice penale e quelle della legge quadro 30 aprile 1962, n. 283 (sull’igiene degli alimenti ) in primo luogo, con un aggiornamento dei profili di responsabilità anche per figure professionali, in primis quelle degli addetti al marketing e quelle della comunicazione pubblicitaria, che certamente non erano protagoniste – ai tempi di nascita del codice (il 1931!) e della normativa del 1962 – rispetto ai misfatti pericolosi per la salute e/o il portafoglio del consumatore alimentare.
Perché la Riforma "Caselli" risulti efficace, è necessario però applicare la quotidiana applicazione delle nuove regole a Pubblici ministeri e giudici specializzati.



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