Cerca nella sezione
Cerca nel Titolo
Cerca per Prodotto
Cerca per Azienda

  • Il successo inizia dalla qualità - TESTO

 

Le certificazioni "free from"

Le ultime tendenze sono verso disciplinari tecnici che garantiscono il cosiddetto prodotto "free from" ovvero un prodotto in cui determinati elementi sono assenti o in misura ridotta rispetto a quanto previsto dalla normativa di legge di riferimento

Azienda: AGROQUALITÀ
Fonte: rivista "Alimenti&Bevande" n. 7/2021
Data: 14/09/2021


La sensibilità per la salubrità dei prodotti, per gli aspetti nutrizionali e per l'impatto ambientale definisce gli elementi rilevanti per la filiera agroalimentare del domani.
Per i consumatori, infatti, la rilevanza dell'alimentazione (per il significato attribuito, i valori e le emozioni suscitate) è cresciuta molto negli ultimi anni ed è anche testimoniata dal sempre maggior interesse a spostamenti per visitare aziende, fiere a tema, eventi.
Sono necessari, pertanto, strumenti per meglio orientare il consumatore nelle proprie scelte. Una risposta a tale esigenza è rappresentata dalla certificazione volontaria di prodotto ("marchi volontari di qualità alimentare").
I marchi volontari di prodotto vengono rilasciati da competenti organismi di certificazione di parte terza, nell'ambito di appositi schemi basati su riferimenti normativi (disciplinari tecnici) elaborati con il consenso delle parti interessate e su procedimenti di valutazione adeguati alle caratteristiche dell'oggetto della certificazione ed alle attese del mercato.
I disciplinari tecnici nascono, dunque, per valorizzare le caratteristiche peculiari dei prodotti alimentari e riportano elementi caratterizzanti il prodotto per distinguerlo da altri prodotti simili presenti sul mercato.
In particolare, le ultime tendenze sono verso disciplinari tecnici che garantiscono il cosiddetto prodotto "free from" ovvero un prodotto in cui determinati elementi sono assenti o in misura ridotta rispetto a quanto previsto dalla normativa di legge di riferimento.
Di seguito sono presentati alcuni disciplinari sviluppati da Agroqualità a fronte dei quali sono già state rilasciate numerose certificazioni.

Certificazione volontaria no-OGM
La certificazione NO OGM, applicabile sia alla filiera alimentare sia a quella dei mangimi, assicura la gestione e il monitoraggio dei prodotti a rischio OGM, quali mais, soia e loro derivati, offre al consumatore la garanzia che i prodotti siano privi di componenti geneticamente modificati e conseguentemente risulta essere un importante criterio di selezione dei fornitori e di tutela dei consumatori.

Certificazione volontaria zero antibiotici
L'antibiotico resistenza, ossia la diffusione di batteri resistenti a gran parte degli antibiotici conosciuti, è un'emergenza planetaria che deve essere affrontata non solo riducendo gli antibiotici sull'uomo, ma attraverso l'approccio "One Health" che tiene conto quindi anche del mondo veterinario, degli allevamenti, dell'agricoltura e dell'impatto ambientale. Emerge così sempre più forte la necessità di trovare alternative all'utilizzo di antibiotici e garantire ai consumatori prodotti di origine animale o derivati da animali (latte, uova, carni) che non hanno subito trattamenti antibiotici in allevamento per tutta o parte della loro vita. La certificazione di prodotto secondo questo disciplinare permette di assicurare al consumatore l'acquisto di prodotti di origine animale allevati senza uso di antibiotici.

Certificazione Residuo zero
Il disciplinare di prodotto "residuo zero" definisce i requisiti che devono essere soddisfatti al fine di implementare un sistema di difesa integrata per produzioni agricole, di pieno campo e/o in coltura protetta, e conseguire il risultato di ridurre i residui di principi attivi dei fitofarmaci, utilizzati per la difesa delle colture, ad un limite definito, pari al 100% dei limiti di legge definendo inoltre i requisiti del processo produttivo necessario all'ottenimento degli stessi.
Questa certificazione fornisce la garanzia al consumatore che le produzioni orticole e frutticole presentino livelli di residui di antiparassitari definiti e a livelli inferiori rispetto a quelli massimi ammessi per legge.

Certificazione volontaria Gluten free
La certificazione Gluten free si applica sia alle aziende alimentari che producono prodotti senza glutine sia alle aziende la cui attività consiste nella preparazione e nel servizio di pasti contenenti prodotti privi di glutine o prodotti che possano essere entrati in contatto con materie prime, o con altri prodotti alimentari, contenenti glutine. Essa si applica ai processi di produzione per le diverse fasi e al sistema di gestione del prodotto, compresa la rintracciabilità. Tale certificazione garantisce al consumatore un'informazione chiara sugli alimenti rispetto alla loro idoneità alla dieta senza glutine. I requisiti elencati nel disciplinare si aggiungono alla legislazione applicabile nel Paese di produzione e nel Paese di vendita.

Certificazione volontaria Nichel free
Il nichel è presente in piccole o micro-parti in numerosi oggetti di uso comune, nell'aria che respiriamo, nell'acqua e anche nel terreno dove vengono coltivati ortaggi e alberi da frutta. Questo rappresenta un rischio per le persone allergiche a questo metallo pesante, che può causare sensazioni di malessere di vario genere. Per tutelare i consumatori affetti da questa allergia, è stato sviluppato il "Disciplinare per la Certificazione Volontaria di Prodotto Nichel Free", il cui scopo è quello di garantire che i prodotti agricoli e agroalimentari vegetali contengano una quantità di nichel inferiore a 0,01 mg/kg. Il disciplinare può essere adottato da tutte le aziende che producono alimenti freschi o trasformati destinati al consumo o che producono ingredienti per prodotti alimentari.

Certificazione Vegan
La certificazione vegan nasce per offrire l'opportunità ai consumatori di poter scegliere i prodotti secondo le proprie scelte alimentari. Le aziende sono quindi in grado di dimostrare che le materie prime, i processi produttivi e il prodotto finito hanno aderito agli standard di riferimento per la produzione alimentare vegana, ovvero non sono entrati in contatto con alcuna sostanza di origine animale. Il disciplinare è un importante strumento di tutela e attenzione verso i consumatori vegani.

In conclusione, la certificazione di prodotto secondo specifici disciplinari tecnici, basata su scelte consapevoli ed impegnative degli operatori interessati, costituisce sia un efficace strumento per garantire la capacità di soddisfazione di specifiche esigenze, sia propedeutico al rispetto delle leggi e di supporto al miglioramento continuo delle prestazioni.

Enrico De Micheli
Amministratore delegato Agroqualità

 



Richiedi maggiori informazioni



Altri prodotti della stessa azienda:

Agroqualità: il player di riferimento per conseguire la certificazione secondo il Sistema di Qualità Nazionale di Produzione Integrata
Agroqualità elabora un disciplinare per agevolare il conseguimento della certificazione secondo l'SQNBA
Il futuro è sempre più bio
Perché la blockchain nel settore agroalimentare?
Lo standard UNI EN 16636: servizi di gestione e controllo delle infestazioni