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Mense biologiche scolastiche certificate, presentato il sistema pubblico di riconoscimento

Fonte: Ministero delle Politiche agricole, alimentari e forestali
Data: 19/12/2017


Si è tenuta ieri in una scuola di Milano la presentazione del primo sistema pubblico di riconoscimento delle "Mense biologiche scolastiche" certificate, che saranno operative dal prossimo anno scolastico.
Sono stati esposti i criteri di classificazione, concordati con il Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca, le Regioni e i Comuni, i relativi marchi di identificazione (due medaglie, argento e oro con l'eurofoglia - il simbolo comunitario del biologico - che contraddistinguono le due tipologie di mense previste dalla legge, con l'oro che corrisponde a una qualificazione d'eccellenza legata a una maggiore percentuale di utilizzo di prodotti biologici) e i criteri di premialità.
"Con l'obiettivo di ridurre i costi a carico degli studenti e realizzare iniziative di informazione e promozione nelle scuole - si legge in una nota pubblicata sul sito del Ministero delle Politiche agricole, alimentari e forestali (Mipaaf) - è anche istituito un fondo stabile gestito dal Mipaaf con le Regioni.
I criteri di classificazione - La mensa scolastica, per qualificarsi come biologica, è tenuta a rispettare, con riferimento alle materie prime di origine biologica, le percentuali minime di utilizzo in peso e per singola tipologia di prodotto riportate di seguito:

· marchio argento:
- frutta, ortaggi, legumi, prodotti trasformati di origine vegetale (esclusi i succhi di frutta), pane e prodotti da forno, pasta, riso, farine, cereali e derivati, olio extravergine: 70%;
- uova, yogurt e succhi di frutta: 100%
- prodotti lattiero-caseari (esclusi gli yogurt), carne, pesce da acquacoltura: 30%.
· marchio oro:
- frutta, ortaggi, legumi, prodotti trasformati di origine vegetale (esclusi i succhi di frutta), pane e prodotti da forno, pasta, riso, farine, cereali e derivati, olio extravergine: 90%;
- uova, yogurt e succhi di frutta: 100%;
- prodotti lattiero-caseari (esclusi gli yogurt), carne, pesce da acquacoltura: 50%.

I criteri di primalità - Per ridurre lo spreco alimentare e l'impatto ambientale, le stazioni appaltanti inseriscono nei bandi di gara, tra gli altri, i seguenti criteri di premialità:

· impegno a recuperare i prodotti non somministrati e a destinarli ad organizzazioni non lucrative di utilità sociale che effettuano, a fini di beneficenza, distribuzione gratuita agli indigenti di prodotti alimentari;
- percentuale di utilizzo di alimenti biologici prodotti in un'area vicina al luogo di somministrazione del servizio per ridurre l'impatto ambientale. L'area di produzione è considerata vicina se si trova in un raggio massimo di 150 km.