Nel 2018, l’Italia
è stata il terzo Paese UE
che ha inviato
il maggior numero
di notifiche
di procedure di allerta
e il primo nel 2017.
Prima dell’attivazione
della procedura, tuttavia,
è necessaria
una valutazione approfondita
della natura del prodotto,
della sua tecnica
di lavorazione
e della mancanza
di segnalazione
della sua “nocività”.
Ma non sempre
viene effettuata.
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