Il decreto legge 91/14, cosiddetto “Campolibero”, poi convertito (con modifiche) nella legge 116/14, ha introdotto interventi significativi per il settore agroalimentare ed in particolar modo per quello della produzione primaria.
Tra gli aspetti più innovativi apportati dalle nuove misure, troviamo la semplificazione dei controlli, il potenziamento dell’istituto della diffida e il pagamento della sanzione in misura ridotta.
A quasi due anni dalla sua entrata in vigore, tuttavia, il d.l. 91/14 è già una chimera.
L’applicazione della norma da parte delle autorità incaricate di svolgere i controlli ufficiali nel settore agroalimentare è, a tutt’oggi, disomogenea: la difficoltà di individuare a quali illeciti applicare le novità introdotte comporta l’assegnazione di sanzioni che non tengono conto né del pagamento in misura ridotta né dell’istituto della diffida. Questa mancanza di chiarezza crea dei contenziosi tra i soggetti coinvolti, che possono comportare anche l’annullamento della sanzione comminata.
Scarica l'approfondimento